
Ferite aperte in cielotingono onde increspando luna.Affondano talloni e alluciin residui di vita. Vene selvaggedi vento spettinano nuvolevaporose di messe in piega,il respiro lungo arriva a lambireun dito di costa insonneda un’acqua nomade smemorata.Non sa da dove viene nè dove vanel suo libero moto perpetuo. Daniela Cerrato
fuoco all’infinito